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                     Comincio il blog senza troppa convinzione. Che un blog 
                      su internet possa contribuire alla conoscenza di teorie 
                      e prassi più di quanto non avvenga con la carta stampata, 
                      o con anni di incontri con il pubblico? 
                      Certo solo il tempo potrà dire se la svolta "personalistica", 
                      che intraprendo a malincuore, mettendo in gioco direttamente 
                      pensieri e perplessità, potrà funzionare o 
                      tramutarsi in un clamoroso 'autogol'. 
                      Avevo sempre pensato che l'esposizione diretta fosse piuttosto 
                      antipatica, che il lavoro dovesse essere 'di gruppo'. Ma 
                      tale strategia è miseramente fallimentare, perlomeno 
                      qui a Napoli. Mai i musicisti sono riusciti, qui, a consorziarsi 
                      per lunghi periodi, o a fondare associazioni, promuovere 
                      rassegne, che lasciassero un segno 'collettivo'. Se i tempi 
                      richiedono che le mie teorie, di natura certamente comunitaria 
                      debbano essere divulgate attraverso una esposizione personale, 
                      ebbene, correrò il rischio di "parlarmi addosso", 
                      anzi di "scrivermi addosso". Del resto sono in 
                      buona compagnia... (21 febbraio '05) 
                    Musica per uomini stanchi.  
                      A volte, solo alcune volte, la musica ci avvolge. Ci accarezza 
                      il cuore con un alone di comprensione. Come se lei avesse 
                      già capito tutto, e ce lo confermasse proprio in quell'istante. 
                      Ci racconta della sofferenza con voce malinconica. Ci guarda 
                      con tenerezza e sembra dirci: io ci sono, condivido la tua 
                      storia. Ecco, vedi, un giorno sono stato chino sui tasti 
                      del pianoforte. Erano accesi dei microfoni, ma non era quella 
                      la cosa importante. Si trattava di un momento di verità, 
                      in cui per una volta non c'entrava la luce dei riflettori, 
                      o il lavoro nei club, o la velocità delle dita. Piano, con 
                      raffinatezza, vien fuori la frase, una melodia intima, dolcissima, 
                      capace di viaggiare dal piccolo disco attraverso l'aria. 
                      Ti cattura anche se sei in un'altra stanza, e corri ad ascoltare. 
                      Resti come paralizzato, come se quella piccola frase ti 
                      mettesse a nudo. E sai che ciò accade solo perché chi ha 
                      suonato in quel momento si è messo a nudo a sua volta, non 
                      ha avuto paura di dire la verità, per un attimo, con le 
                      dita sulla tastiera (Luca Flores, How far can You Fly? - 
                      Ladder). C'è un percorso sotterraneo negli oggetti che ci 
                      circondano. Quando ci colpiscono possiamo chiamarli 'opere' 
                      ed 'arte', anche se con l'andare del tempo ciò accade sempre 
                      più di rado. Il tempo scorre, e la verità è che noi dovremmo 
                      scrivere che "i tempi" scorrono, lasciandosi dietro, svaniti 
                      per sempre, profumi, odori, suoni, rumori, apparizioni, 
                      amore. I tempi scorrono, e quello che si smarrisce lungo 
                      il percorso è una sorta di significato originario, di cui 
                      si perde traccia man mano, come se si andasse sempre più 
                      verso la frammentazione e la dissoluzione della verità. 
                      La forza delle cose sta molto spesso nell'attimo in cui 
                      si coglie quello che le cose hanno da dire. La bellezza 
                      delle persone si schiude in quegli attimi di fioritura. 
                      Alcune erbe possono essere usate in medicina. Ma vanno colte 
                      solo in un preciso momento dell'anno. Così con la musica. 
                      I suoni non hanno sempre lo stesso significato, ed i veri 
                      maestri possono giore nella variazione di senso che si può 
                      assegnare ad una certa frase. Solo raramente quella frase 
                      può viaggiare ed arricchirsi di significato. E' l'attimo 
                      della fioritura. (agosto 05) 
                     
                         
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