Luciano Cilio - Girolamo De Simone

Dell'Universo Assente

Recensione di Gianni Avella

su/da "Sentire Ascoltare" (votaz: 9.0)

 

Luciano Cilio - Dell'universo assente (Die Schachtel, 2004)

C’era un tempo l’avanguardia pop italiana. Un periodo, gli anni ’70, fertile per uno Stivale che rivaleggiava, senza sfigurare, con le più blasonate Inghilterra e America: Area, il primo Battiato, il progressive. Vari movimenti e vari epicentri, tra i quali svettava la scena partenopea, divisa tra fusion multicolore (i Napoli Centrale) e progressive rock (gli Osanna), senza dimenticare l’Alan Sorrenti di Aria, l’unico a potersi fregiare dell’appellativo di Tim Buckley italiano, e non solo. Collaboratore di quel Sorrenti era Luciano Cilio, artista partenopeo prematuramente scomparso ventun anni fa (si tolse la vita quando di anni lui ne aveva trentatré), autore di un unico album, Dialoghi del presente, pubblicato nel 1977 dalla Emi e mai più ristampato. Oggi, grazie a Fabio Carboni e Bruno Stucchi, proprietari della Die Schachtel, quel disco, integrato con altro materiale del Nostro, ritorna a far parlare di sé: in pratica, l’opera omnia di un artista andatosene via troppo presto e inevitabilmente sconosciuto ai più. Dell’universo assente - questo il titolo scelto da Girolamo De Simone, curatore del progetto e stimato pianista contemporaneo, amico di Cilio -, rispecchia il senso mediterraneo partenopeo: un folk bucolico libero e improvvisato, accostabile alle musiche di combi quali Third Ear Band e Popol Vuh, in un certo senso anticipatore della musica ambient teorizzata da Brian Eno (le composizioni risalgono alla fine degli anni ’60). Minimali strutture pastorali, armonizzate per chitarra, piano, flauto, violoncello, contrabbasso, qualche voce sparsa e percussioni. Passione per la musica, specchio riflesso dell’Io di Luciano, triste ma speranzoso. In queste registrazioni si può chiaramente percepire una necessità che raramente si trova nella musica: un momento nel quale si può veramente sentire un artista in reale contatto con se stesso. Luciano Cilio coglie quell'attimo sospeso nel tempo, come un autentico testamento emotivo, qualcosa da tenere a cuore: queste le note di copertina, redatte nientepopodimeno che da Jim O' Rourke. Miscela sapiente di passione mediterranea e avanguardia colta, Dell'universo assente è un album semplicemente splendido. (9.0/10).

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