Enzo Nini & Rubber Band, “Doppio sogno doppio” (Polo Sud)

Un lavoro che certamente lascerà un segno, sia per la stratificazione verticale tra linguaggio (“le parole  se le apri spalancano fughe di sentieri”: Vanna D’Amato) e interventi musicali che per quella orizzontale, tra citazioni colte (Bach, Schubert,..) e perifrasi jazz intimistiche. Il sassofonista napoletano Enzo Nini, già apprezzato in “Quartieri Spagnoli” per l’uso di stilemi arditi ed esuberanti, è autore della maggior parte delle tracks, talvolta affiancato dal pianista Bruno Persico, che condisce il tutto con perifrasi d’estrema precisione e razionalità. Il titolo, che ricorda le finzioni di Borges, rinvia a un tessuto narrativo variegato ma profondamente unitario. Il sogno che sogna stesso in realtà riporta l’ascoltatore ad una estrema condensazione del linguaggio. Giudizio: Immenso

Girolamo De Simone,

Il manifesto, 4 luglio 1997