Girolamo De Simone

La musica di frontiera

La ‘musica di frontiera’ o ‘border music’ può alludere alla world o global music, alla ambient, in parte alla fusion, e, solo in casi circoscritti, ad alcune atmosfere della new age più evoluta. Ma si tratta di riferimenti sempre temperati dalla nostra rilettura, che dà a queste ‘etichette’ un connotato di grande novità rispetto a tutto quello che era stato fatto alla fine del Novecento. La musica di frontiera utilizza stilemi appartenenti a diversi generi ed a diverse zone geografiche. La border music si avvale di amplificazioni, uso di tecnologie e supporti Cdr, muovendosi tuttavia sempre all’insegna della comunicazione e della gradevolezza di fruizione.

 

La musica di frontiera presenta caratteri che stanno definendosi abbastanza velocemente, ma che vanno considerati ancora in movimento, a causa della straordinaria velocità delle innovazioni tecnologiche, e dei gusti dei fruitori/consumatori. Se ne elencano alcuni:

 

- Molti brani non sono congelati all’interno dei confini di genere.

- Essi hanno accesso e utilizzano le tecniche della contaminazione. Come tali sono con/fusi, frutto dell’ibridazione, meticci.

- Le opere/merce utilizzano le nuove tecnologie e spesso ne sono condizionate. Tale condizionamento non ne mette in discussione il valore estetico.

 

¨ tutta una serie di modalità e tecniche sono collegate allo sviluppo informatico;

¨ importantissimo l’uso dei recenti registratori multitraccia,

¨ e la possibilità ormai alla portata delle tasche di chiunque, di lavorare in audio digitale anche a casa propria;

¨ l’aspetto che riguarda l’arricchimento della creatività, e pertanto la cura e lo sviluppo delle immagini sonore, è stato reso straordinariamente facile dallo sviluppo dello standard Midi, che consente da anni di colmare lacune dell’immaginazione con strepitose sonorità di tutti i tipi.

¨Lo sviluppo e la ‘massificazione’ portate dalla diffusione dell’ home-computing hanno dato fastidio a quanti ritenevano di detenere un potere-sapere nell’esercizio esclusivo delle tecnologie, e nella trasmissione di questo sapere ad una ristretta cerchia di allievi.

 

- Le nuove opere sfruttano naturalmente inedite modalità di comunicazione: in rete, opere collettive scritte e diffuse a più mani, divulgazione via fanzine, passaparola informatico, reti alternative di diffusione autogestita, divulgazione di software  i cui molteplici autori hanno lavorato a titolo gratuito. Quello che è in gioco, insomma, è il pregiudizio d’autore, vale a dire il pregiudizio per il quale l’opera debba per per forza essere legata ad un unico autore che se ne ritiene il proprietario.

- Le nuove opere tengono spesso conto del mutare degli standard di attenzione dei fruitori: essi sono ormai abituati dal genere ‘canzone’ a fruire di lavori che non superino i quattro minuti; la loro attenzione cala a causa dell’abitudine a percepire entro pochi secondi i messaggi pubblicitari; il loro consumo va differenziandosi in relazione alle occupazioni quotidiane e va orientandosi secondo un criterio per il quale

ad ogni istante della giornata, e a ciascuna esigenza di lavoro, svago, riposo, rilassamento, sessualità, corrisponde una determinata musica.

Pertanto, la musica di frontiera afferma non una generale omologazione della produzione, ma una differenziazione che tenga conto dei parametri estetici della nostra quotidianità, e che riaffermi la validità estetica di ogni produzione.

 

Tecniche e tipologie

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Ö Il plagio e le sue estetiche,

Ö la possibilità di alterare, invertire, in fondo saccheggiare qualsiasi aspetto della cultura ufficiale,

Ö gli jinglemakers e la musica da spot,

Ö le compilation dei dj e le loro estetiche scratch ,

Ö le nuove musiche metropolitane,

Ö quelle usate nei megastore per favorire la vendita,

Ö o nelle aziende per aumentare la produzione,

Ö le siglette di attesa telefonica,

Ö il proliferare del protocollo Midi tra i sedicenni,

Ö delle musichette personalizzate dei cellulari,

Ö di quelle diffuse via Web,

Ö delle segreterie telefoniche e dei videogames,

Ö le musiche/icona pensate direttamente o esclusivamente per un supporto multimediale,

Ö le tecniche del morphing  acustico

 

creano

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un reticolo di nuove musiche per il quale gli strumenti di analisi consueti risultano non solo inadeguati, ma addirittura fuorvianti. In questa prospettiva si pone il lavoro di alcuni musicisti, per i quali si era cercato a lungo un nome. Essi appaiono sul confine sottile che viene posto tra i differenti generi musicali, lo oltrepassano, propongono l’abbattimento delle barriere.